Quella dei precari siciliani, che da più di
vent’anni lavorano nella Pubblica Amministrazione, è la storia di un
paradosso tipico della politica locale e nazionale, paradosso ripreso
anche dalla stampa estera, che vede il fenomeno del precariato nella PA
come un chiaro segno di spreco di denaro pubblico.
All’interno di questo “presunto spreco”, ci sono
circa 22500 persone che da 24 anni prestano ininterrottamente servizio
nella PA siciliana, coprendo carenze di organico e sostituendo le figure
impiegatizie mai assunte a causa del blocco dei concorsi.
Questo nutrito numero di precari attende da tempo
una stabilizzazione definitiva, in virtù del ruolo prestato nei pubblici
uffici. Ma con le crisi finanziare dello Stato e i “buchi” dei bilanci
regionali, la stabilizzazione potrebbe slittare nel tempo o potrebbe non
arrivare mai.
Proprio quest’anno si teme che i contratti in
scadenza dei precari siciliani della PA non vengano rinnovati o
prorogati. La storia è trita e ritrita: da anni si teme che i contratti
dei precari siciliani non vengano rinnovati alla fatidica scadenza del
31 dicembre di ogni anno, ma poi, magicamente, con artifici legislativi,
accordi e proteste, si riescono a trovare i fondi per prorogare questi
contratti.
Il meccanismo è perverso, perché, se da un lato si
assiste a una specie di “lavoro nero” legalizzato( i precari sciliani
non ricevono lo stipendio, ma un sussidio regionale), dall’altro si è
continuato a dare speranza a migliaia di uomini e donne che, nel
frattempo, grazie all’introito mensile percepito dall’attività precaria,
hanno messo su famiglia, facendo figli e diventando persino nonni.
I precari della PA siciliana sono il frutto della
cultura clientelare tipica dell’Isola, ma oggi, dopo un quarto di
secolo, non si può pensare di gettare in mezzo alla strada migliaia di
persone che campano grazie al lavoro precario prestato nei pubblici
uffici.
Per tale motivo i politici regionali hanno chiesto
l’istituzione di un tavolo tecnico che discuta delle procedure per
stabilizzare definitivamente questi lavoratori.
Non sappiamo se la stabilizzazione arriverà o meno,
probabilmente arriverà la solita proroga che consentirà ai precari di
incassare una specie di assegno di disoccupazione a fronte del servizio
prestato. purtroppo un giorno, tutti questi “precari” non avranno una pensione:
eccolo il mostro partorito dalle perverse logiche della politica
siciliana, ovvero l’illusione del lavoro, tanto per sopravvivere, ma
senza diritto al futuro.
svegliatevi vecchi precari
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